Thursday, October 27, 2011

Aggiornamento nazionale zambiana

Il coach della nazionale, Dario Bonetti, è stato esonerato due giorni dopo la partita.

Pare per contrasti non meglio precisati con la Federazione.

Rumors zambiani parlano di corruzione e altre cose simili.

Decisione suicida comunque, con la squadra ben avviata e pronta per disputare una buona Coppa d'Africa.

Wednesday, October 12, 2011

Il mio weekend sportivo zambiano

Lo scorso weekend io, Samia, il mio amico Rob (ormai abituale compagno di scampagnate) e Kasonde, uno degli storici amici di Chikuni, siamo andati a vedere un match della nazionale zambiana di calcio valevole per le qualificazioni alla prossima Coppa d’Africa.
Il match in questione era Zambia-Libia.
Di seguito alcune specifiche.

LO STADIO

In Europa non sempre siamo abituati a vedere giocare le Nazionali in stadi enormi, anche di recente la nazionale italiana ha giocato a Pescara, e quella giovanile va spesso a Rieti.
Ma lo stadio di Chingola (410km a nord di Lusaka) dove siamo andati a vedere la partita è veramente piccolissimo. Potrebbe tranquillamente giocarci la squadra dell’USMA (Unione Sportiva Maria Ausiliatrice), la squadra del mio paese, che milita in terza categoria.
Gli zambiani hanno sparato 20,000 presenze….10-12 mila al massimo se stiamo larghi sono quelle che ho potuto costatare.
Lo Zambia credo che sia uno dei pochi paesi al mondo dove la nazionale non gioca MAI nella capitale, visto che Lusaka non ha uno stadio adeguato…mi incuriosisce il tipo di stadio che devono avere a Lusaka, 2000 posti? Diroccato? Campo di patate?
Il match Zambia-Libia doveva essere anche l’occasione di inaugurare il nuovo stadio da 40.000 posti a Ndola (310 km da Lusaka, prima di Chingola), ma ovviamente lo stadio non è stato finito in tempo…e non si sa quando verrà terminato!
In Europa i settori dello stadio sono divisi l’uno dall’altro, in Zambia più o meno. Nel senso che noi eravamo in qualcosa di simile ai Distinti e bastava chiedere gentilmente all’addetto di andare in bagno, e per andarci si passava per la curva.
I bagni sono 5. 5 di numero, 5 tazze per capirci. Quando ci sono andato ho notato una fila di maschi che pisciavano fuori, sul muretto. Quando ho messo il naso dentro, ho capito il perché della preferenza per l’aria aperta.
Le squadre non siedono sulle panchine, ma queste sono sostituite da delle sedie di plastica da giardino. Avete presente quelle classiche bianche, da riunione di condominio? Ecco quelle lì. E se piove? Non c’è copertura, quindi desumo che ci siano degli addetti che stiano dietro ai giocatori con un ombrello!
Per finire, il tabellone del risultato è manuale, anche se devo dire bello grande. Così grande che almeno 5-6 persone possono sedersi sopra e guardare la partita da un punto privilegiato.

I BIGLIETTI

I biglietti li abbiamo recuperati grazie a Kasonde. Secondo accordi tra lui e un rappresentante della FAZ (Football Association of Zambia), dovevamo avere 2 biglietti gratis e per altri 2 avremmo dovuto pagare 150,000K a biglietto (più o meno 22 euro).
E i biglietti dove si prendono?
Niente problemi, ci ha detto Kasonde, il tipo della FAZ ha anche un Guest House (sorta di ostello) a Ndola, possiamo recuperarli prima della partita. Già che ci siamo, ha aggiunto, è anche il posto dove poi dormiremo (tutto in famiglia aggiungo io).
La sveglia di sabato è suonata alle 5 del mattino, e siamo arrivati a Ndola alle 10. I biglietti che ci aspettavano erano 6, 5 gratis e 1 a pagamento. 2 in più quindi.
Come mai?
Kasonde chiama subito il tipo che inizia ad accampare scuse, e in soldoni dice a Kasonde: 4 biglietti gratis li tieni tu, gli altri due (1 gratis, 1 a pagamento, 120.000K) devi piazzarli fuori dallo stadio.
Io e Rob guardiamo Kasonde sbigottiti: ma che è, devi fare il bagarino (vabbè, non sapevo come si diceva bagarino in inglese, ma Kasonde ha capito comunque).
E Kasonde ci spiega il fatto: il tipo della FAZ si era “procurato” i biglietti gratis, li aveva dati a Kasonde sempre gratis, ma pretendeva che li pagassimo comunque! Corruzione verniciata da generosità insomma.
In più aveva anche fregato Kasonde, perché ora pretendeva che Kasonde vendesse gli altri 2 biglietti extra.
Come è finita? Che ad oggi non abbiamo ancora pagato i biglietti, e chissà se li pagheremo. Ah, Kasonde non è nemmeno riuscito a fare bagarinaggio…


IL PARCHEGGIO

Il parcheggio dello stadio, non esiste. Non c’è. Quindi ci sono solo due modi per parcheggiare:

1) Si parcheggia in una stradina vicino allo stadio e si chiede a qualcuno di guardare la macchina, pagando il corrispettivo di circa 1 euro. Lo stadio è circondato da gente che fa quello di lavoro. La differenza tra chi potrebbe rubarti la macchina e chi si offre per guardarla è minima. In effetti i secondi sono pagati più per non rigarti la macchina nel caso tu dovessi essere scortese e rifiutare il loro “aiuto”.
2) Ci si improvvisa VIPs e si va a parcheggiare di fronte ad una delle entrate. La differenza del parcheggio VIPs è che invece di pagare uno sconosciuto per fare da guardiano, c’è un gentile poliziotto che fa la guardia ad una serie di macchine di presunti VIPs. Il parcheggio VIPs ha anche due alberi per fare ombra.
Noi ovviamente abbiamo fatto gli splendidi, e siamo andati tra i VIPs. Quando siamo usciti c’era la macchina, tutte le ruote, ma del solerte poliziotto nessuna traccia.

I TIFOSI

I tifosi zambiani sono rumorosi, allegri, muniti spesso di Vuvuzela, le fastidiose trombe che assordavano gli stadi al Mondiale Sudafricano.
Prima della partita non si differenziano molto da altri tifosi in altre parti del mondo. Hanno il viso colorato, vestono con la bandiera nazionale etc.
La differenza è durante il match.
Gli uomini spesso arrivano già ubriachi, e fin qui nulla di strano. Quello che è buffo è che pretendono di portare dentro analcolici, ma sono solo bottiglie di altre bibite con dentro alcool. Uno dei trucchi più ovvi è quello di sostituire un intruglio al sapore di mele (apple max) con la birra, tanto hanno lo stesso colore.
Il fatto che pare non sia proibito portare alcool allo stadio. Quindi non mi spiego perché la gente non si porti semplicemente della birra…nelle bottiglie di birra!
L’altra cosa che colpisce, è la reazione ai goal sbagliati e alle decisioni dell’arbitro.
Per quanto riguarda i goal, nello specifico lo Zambia ha preso 2 pali e sbagliato altri 3-4 goal clamorosi. In Italia partirebbero insulti agli attaccanti, le maledizioni, che sfiga!, si ricorderebbero i bomber degli anni prima. In Zambia no. Le reazioni sono varie, ma in particolare le seguenti:
- noooo, poi grosse risate.
- si suonano le vuvuzela ancora più forte
- si corre su e giù dai gradini dello stadio ridendo

E sull’arbitro? Anche qui, dopo 3 secondi di urla, qualcuno fa una battuta e si scoppia a ridere. Tarallucci, Vino e risate insomma.

LE FORZE DELL’ORDINE

Il servizio d’ordine per la partita era stato rafforzato da 300 uomini delle forze speciali, ci aveva detto Kasonde. In fondo giocava la Libia. Beh, siamo entrati con zaini e cooler tipo picnic dove Kasonde aveva piazzatta dell’acqua (per noi) e della sprite e brandy (per lui…si lo so, anch’io quando mi ha detto che beveva sprite e brandy ho fatto una faccia schifata). Quindi perquisizioni e controlli assenti.
C’erano in effetti dei poliziotti che pattugliavano il campo. Ma se in Italia guardano verso i tifosi, in Zambia stanno appoggiati alla rete e si godono la partita.
Anche qui si insulta la polizia, con frasi del tipo: Ehi tu, perché sei qui? Noi abbiamo pagato di più (120,000K invece di 50,000K ndr). Va a controllare quelli nei settori dove si è pagato meno.
Oppure: Hey tu, perché ti stai avvicinando a quella donna? E’ già occupata!
La donna in questione era Samia, appoggiata alle reti, e il poliziotto si era fermato un attimo a “riposare” dall’altro lato della rete.
Insomma, dimenticate sputi, bestemmie, insulti volgari. Credo che al massimo si urli: poliziotto cornuto!

LA FORMA DEI GIOCATORI

Il coach della nazionale è (forse ancora) Dario Bonetti, ex giocatore di Roma, Milan e Juve degli anni ’80. Forse, perché pare sia stato licenziato lunedì. Ma non si sa ancora perché, visto che lo Zambia si è qualificato senza problemi.
Negli ultimi 2 giorni la Federazione ha detto che Bonetti ha perso il posto, lui sostiene che non ha ancora ricevuto una nota ufficiale.
Comunque, non è che la nazionale zambiana sia tra le top del mondo. Questo è dimostrato anche da alcuni giocatori, che si sono presentati in campo decisamente sovrappeso. Sembravano più degli attaccanti della nazionale cantanti, che di una squadra in lotta per qualificazioni africane.
In particolare il numero 9 è diventato un nostro idolo, perché era veramente ciccione.
Il più in forma sembrava il coach, che l’abbiano licenziato per quello?

Ah, mi sono dimenticato un particolare.

La partita è finita 0-0. Lo Zambia si è qualificato e anche la Libia. Alla fine i giocatori libici, allenati da uno staff senza stipendio da 6 mesi, si sono inginocchiati e pregavano, piangevano.
E’ stato bello vedere una squadra di un paese in guerra, raffazzonata qua e là, con le divise un po’ stinte, lottare e riuscire comunque a passare il turno.

Thursday, August 25, 2011

Mozambico












Con ritardo, alcune foto del viaggio di me, Mamma, Papà e Samia in Mozambico.

Tra salti in acqua, contrattazioni per conchiglie in chissà che idioma, freddo inaspettato, un paio di aragoste da ricordare e rimpiangere, ce la siamo cavata anche questa volta.

Un grazie e un bacio a Samia per il coraggio e la pazienza con le valigie!

Monday, June 20, 2011

Do you know a thing called Marijuvana?

Cari amici,

Tra tutte le cose pazze che mi sono successe in questi anni in Zambia, questa raccontatami dal mio guardiano notturno l’altra sera merita di essere almeno nelle top 5.

Andiamo con ordine.

Weekend scorso vado a Siavonga con Samia, la mia ragazza (so che qualcuno è rimasto indietro rispetto a questo, prometto di aggiornarvi presto!), ospite della mia collega Elisa.

Venerdì sera, verso le 22.30, mi scrive un messaggio il mio amico Rob di Mazabuka, dicendomi che era passato a farsi una partitina di biliardo a casa mia, ma il mio guardiano non c’era.
Era riuscito ad entrare comunque, visto che gli avevo lasciato le chiavi, ma Gabriel, il guardiano, non era al suo posto. Che vuol dire semplicemente, sotto la veranda di casa mia, dove passa le notti in (poco) vigile attesa.

“Strano”, penso. Gabriel è sempre stato molto puntuale, preciso.

Provo a chiamarlo. Niente. Telefono squilla ma lui non risponde. Riprovo un altro paio di volte, ma invano.

Domenica gli invio un sms: perché non eri al lavoro ieri? Nessuna risposta.

Passa il weekend. Lunedì gli chiedo di venire in ufficio al pomeriggio.
Arriva verso le 15. Tenuta da surfista: ciabatte, bermuda arancioni, canotta.
L’unica differenza con gli indomiti che si lanciano tra le onde è l’aria da cane bastonato.

Ci sediamo e lo rassicuro che non si sono problemi, voglio solo sapere dove era venerdì sera.
Prima prova ad abbozzare una scusa: era a chiaccherare con il vicino di casa. Dalle 22 a mezzanotte? Gli chiedo.
Allora mi guarda e pronuncia una semplice domanda:

Marco, do you know that thing called marivuana?
(Marco, conosci quella cosa chiamata marivuana – scritta come pronunciata da lui?)

Strabiglio gli occhi. In un nanosecondo devo capire la domanda, ma intanto rispondo. Beh si, ma perché?

Gabriel: Ho chiesto in giro a degli amici se avevano qualcosa per farmi stare sveglio la notte e un mio amico mi ha consigliato di...fumare della marivuana. L’ho fumata prima di venire al lavoro e all’inizio stavo bene, poi improvvisamente, non so perché, ho iniziato a sentirmi stanco e ho dormito fino all’1. Poi mi sono svegliato e non stavo bene.
…. (pausa)
Marco, penso che questa marivuana non serva per stare svegli.

E si ferma.

Prima pensiero: se è una balla, è meravigliosa.
Seconda pensiero: ma che cazzo di spacciatore ti vende dell’erba dicendo che come effetti ha quello di tenerti sveglio??!!

Allora ho chiesto a Gabriel di buttarla via e di chiedermi del the e del caffè la sera, se proprio deve stare sveglio.

God bless Zambia, once more!

Thursday, May 26, 2011

Ciao Andrew




Uno dei componenti della mitica Mazabuka Crowd (Ayano, Stefan, Lucia, Rob, io e appunto Andrew), se ne va.
Andrew, canadese che è stato a Mazabuka quasi un anno per la ONG inlgese VSO, ci saluta la settimana prossima.
Qui alcune foto recenti di tutto il gruppo.

Tuesday, April 05, 2011

Sud Africa







Ragazzi, sto per partire e tornare in Italia per qualche settimana (visita amici, parenti, etc).

Intanto vi metto alcune foto del mio recente passaggio sudafricano.

Sono stato a Cape Town e dintorni con il mio amico Rob di Mazabuka, e ce la siamo spassata come al solito.

W le ostriche sudafricane comunque...I love them!

Tuesday, March 29, 2011

Piccola guida su come si guida in Zambia

L'ho scritta per dei colleghi, può essere di interesse per chi deve viaggiare in questi luoghi. Lo so, alcune cose sono ovvie, ma non pensiate che per tutti è così.

- Cercare di mantenersi verso il centro della carreggiata, ai lati spesso finiscono detriti di incidenti, chiodi etc.
- Mai superare quando non si ha visuale libera. Specialmente in stagione piogge con erba alta. Anche quando camion/macchina davanti a noi segnala (tramite accensione freccia a sinistra) che la strada è libera. I camion sono più alti di noi quindi vedono più strada, ma questo non vuol dire siano infallibili.
- Quando si supera guardare sempre negli specchietti. Cosa ovvio? Si, ma quando si fanno anche 50-100 km quasi dritti senza essere mai stati superati, ci si dimentica di guardare dietro se ci sono macchine. E' una causa molto alta di incidenti.
- Mai superare i 120-130 km/h. In Zambia limite sulle "autostrade" è 120 km/h. Tra l'altro, il consumo di benzina aumenta sensibilmente dopo i 120km/h.
- Tenere occhi sull'asfalto, con "sbirciate" laterali in punti più a rischio (curve, discese etc). Guidare sempre con gli occhiali da sole quando serve.
- Controllare sempre stato pressione gomme prima di partire per viaggi lunghi (anche per viaggi a Lusaka o zone progettuali).
- Se si è stanchi (le strade sono spesso noiose), fermarsi 5 minuti e riposarsi, fare una camminata, cambio pilota.
- Se attraversano strada polli, cani, pecore, capre, maiali, spesso è meglio investirli piuttosto che schivarli. Se attraversano strada mucche o altri animali, schivarli può essere meglio, ma anche pericoloso. Uscire di strada in Africa vuol dire quasi sempre finire in scarpate, colpire alberi, investire persone etc. Meglio rimanere sempre nella carreggiata, anche se questo vuol dire rischiare di uccidere un animale.
- Nel caso si investa una persona, può essere rischioso prestarle aiuto. Si rischia il linciaggio. Meglio costituirsi alla stazione di polizia più vicina. Una telefonata a collega può essere utile per capire cosa fare. Sta alla sensibilità di ognuno prestare soccorso. Nel caso si presti soccorso, ricordarsi dell'alto tasso di HIV nel caso di feriti sanguinanti. Coprirsi mani e braccia nel caso si voglia prestare aiuto a tutti i costi.
- Nel caso si investa animale, è sempre colpa del proprietario se l'animale gira libero. Come credo in Italia. Nel caso ci si fermi (consiglio solo per animali grandi), constatare i danni, se è presente proprietario animale andare insieme a stazione di polizia per denunciare l'accaduto; se non presente, andare comunque alla stazione di polizia più vicina. Avere un testimone può essere comodo. Per la legge zambiana i danni alle macchine vengono pagati da proprietario dell'animale. Nel caso non possa pagare, l'animale o quello che ne rimane, diventa proprietà dell'investitore.
- Guidare piano, soprattutto all'inizio. Le strade sono nuove (per chi guida) ma vecchissime per lo standard europeo. Buche, spesso voragini, sono dappertutto. Prendere piano i dossi (massimo in seconda). Le buche nell'asfalto sono peggiori perchè il "contorno" della buca è più duro. Nuove buche si possono formare anche con cadenza settimanale. Non dare mai per scontato che si conosca perfettamente la strada. Le buche è meglio evitarle, ma spesso ci possono essere macchine dall'altro lato della carreggiata. In quel caso una frenata, anche brusca, può evitare un danneggiamento delle sospensioni permanente.
- Quando si frena all'improvviso, accertarsi che non ci siano macchine dietro. Nel caso una macchina vi segua a distanza non di sicurezza, soprattutto di sera, rallentare e fare passare. Se non vi supera, fermarsi in luogo pubblico, sempre dove pensate che ci siano persone che possano aiutarvi nel caso stiano cercando di rubarvi la macchina.
- Studiare sempre (molto meglio che in Italia) i comportamento del guidatore che vi precede. Mai stare attaccati a camion e bus (soprattutto mini). i minibus si fermano dovunque, spesso senza indicare con freccia. Mai stare attaccati a camion in salita. Spesso non hanno freni. Se si sente odore di bruciate in prossimità di un camion, al 99% sono le pastiglie dei freni consumate del camion. Distanziarsi o superare in fretta.
- Farsi sentire. Il clacson in Africa è molto usato per ricordare a persone o ad animali che la strada è per le macchine.
- Attenzione a biciclette e macchine senza fari la sera. Fuori da aree urbane, guidare sempre con abbaglianti.
- Guidare sempre con occhiali da vista o lenti se necessario.
- Dopo lunghi percorsi, controllo acqua e olio del motore. Nel caso si guidi un diesel, è possibile che dopo lunghi tragitti in ambienti molto caldi, la macchina, una volta spenta, non si riaccenda subito. Non preoccuparsi, è una caratteristica del diesel. Possono passare anche 30 minuti prima che il motore si riaccenda.
- Don't drink and drive.
- indossare sempre le cinture. Anche per percorsi molto brevi.

Friday, February 25, 2011

Prime foto del nuovo anno




Eh si,

quasi 3 mesi.
Un po' di pigrizia, un po' non so di cosa scrivere (ce ne sarebbero tante, dalle news italiane, a quelle internazionali, a quelle dell'ufficio di Mazabuka).

Mi limito a postare un paio di foto fatte dal mio amico Davide Pizzardi, fotografo che è venuto a fare delle foto ai progetti CeLIM in Zambia e si è unito al mio viaggio a Zanzibar (21 dicembre - 4 gennaio), insieme ad un variegato gruppo composta da canadesi, inglesi, tedeschi, zambiani.

Queste foto sono fatte in una via di Stone Town, in un ristorante indiano e sul treno Zambia-Tanzania (Kaphiri Mposhi - Dar es Salaam).

Io e il mio carissimo amico Rob, vicino di casa a Mazabuka.