Sunday, August 26, 2007

coccodrilli e funny shop











































1) i 4: io, saskia, stefano (stagista del CeLIM), e Maria (servizio civile)
2) uno sbadiglio africano
3) elefanti alla carica
4) la scritta sul negozio recita: negozio ragionevole - vendiamo cibo speciale ad un prezzo ragionevole
5) autoritratto
6) allevamento di coccodrilli





Monday, August 13, 2007

I Ferrarini in Africa

































1) Il professore in Africa
2) Reporter senza frontiere...e paura!
3) Vita attiva
4) Il kudu, una meravigliosa antilope
5) Sbadiglio o ti mangio?
6) I 3 Ferrarini...Mele ti aspetto!

TIA - This Is Africa

Sono sdraiato sul letto in mezzo ad un isola del lago kariba, zambia del sud, non lontano sa Chikuni. L’isola misura 240 ettari ed è completamente disabitata, se non fosse per i 4 chalet che sono gestiti dalla mia amica Paola, di cui vi ho già parlato a marzo.
Gli unici abitanti dell’isola sono gli sporadici ippopotami che vengono a brucare l’erbetta delle sponde.
Sono qui in compagnia di Saskia e i miei, che sono arrivati ormai da 20 giorni. Visto che di solito il blog lo aggiorno nei weekend e da quando sono arrivati i due vagabondi abbiamo fatto tutti i weekend in giro per lo Zambia, tempo per mettermi davanti ad un PC ne ho avuto ben poco.
Questo posto è davvero paradisiaco: ci siamo solo noi 4, un cuoco e la guardia, che di guardia ha ben poco visto che non ha armi ne niente. E se ci troviamo un ippo davanti alla porta di casa?
Il lavoro di guardie nello Zambia deve essere un lavoro rischiosissimo, ma anche affidato a dei pazzi scatenati. La settimana scorsa al Kafue National Park, secondo parco più grande dell’Africa, grande quanto il Galles, la guardia che avrebbe dovuto vegliare impavida su di noi da leoni, elefanti leopardi etc., alla domanda di saskia: ma è armato? Ha risposto: No, ma ho un’idea di come mettere in fuga i leoni…reso l’idea?
Comunque di cose da raccontare in queste 3 settimane ce ne sono: da mio padre e mia madre che cantano” la Valsugana in un villaggio davanti agli attenti e incuriositi abitanti (loro gli avevano fatto un canto di benvenuto che poi hanno dovuto ricambiare e cosa sapevano entrambi? Quando saremo fora fora dalla Valsugana…tormentone dell’estate a Chikuni) alle avventure di mio padre con Spoon ed Eusebia.
La migliore forse è quando, il secondo giorno, Spoon è arrivato in giardino e a dato a mio padre, tra lo stupore suo e della mamma, un pollo. Sì, un pollo vivo, con le zampette legate e gli ha detto: “Present for welcome in Africa!” Mio padre non ci stava capendo molto e ha pensato che il pollo fosse un regalo da tenere magari in giardino come animale domestico, quindi ha chiesto a Spoon: “which is the name?” Indicando il pollo, “Ncucu” ha risposto Spoon, che intendeva il nome del pollo ma in Tonga e mio padre: “Yes, buy it’s real name?” “Ncucu” ha ribadito Spoon. Per uscire da questo impasse mio padre ha iniziato ad accarezzare il pollo e allora Spoon gli ha detto in poche parole che il pollo non era un animaletto ma bisognava mangiarlo.
Poi mio padre, sempre col pollo in braccio ha provato a dire: The chicken shit, perché era preoccupato che la gallina facesse la cacca su di lui, ma Spoon ha capito: the chicken sit, perché in effetti sedeva su mio padre e sono andati avanti così per un po’ con Brunello che puntava il povero Ncucu che in effetti poi è finito gloriosamente nei nostri piatti, non prima di essere stato testato da Brunello.
Altra avventura per la serie TIA – This is Africa - è quella capitata venerdì sera a me e Stefano, stagista che è venuto ai primi di luglio a passare 3 mesi a Gwembe.
Siamo sdraiati sul letto della capanna-camerata del lodge per backpackers della mia amica Paola. Io sono su un letto a castello, Stefano su un altro. Ad un certo punto entrano, senza bussare, una coppia di zambiani. Un po’ sorpresi dal vederci lì, ci salutano e si dirigono verso un altro letto, tirano su il materasso e…estraggono 2 mitra con il caricatore. Io e Stafano siamo basiti: ci spareranno? sono delle guardie del lodge? Magari abbiamo anche noi una bomba sotto la schiena?
Cortesemente gli chiedo: Chi siete? Siamo della ZAWA (i forestali) e dobbiamo iniziare il giro per le isole per controllare se ci sono bracconieri in giro…bello eh? E non volendo fare la fatica di portarselo in giro, l’avevano parcheggiato così, sotto un letto…

TIA, o così pare